
I principi guida dello sviluppo sostenibile si applicano all’agricoltura sostenibile, dalla redditività al fatto che sia socialmente accettabile ed economicamente autosufficiente.
Agricoltura sostenibile: definizione
La nozione di sostenibilità, anche nota come sviluppo sostenibile, è stata definita al Summit della Terra svoltosi a Rio nel 1992. Il primo ministro norvegese dell’epoca, Gro Harlem Bruntland, lo descrisse come
"sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze."
Questo concetto è stato creato come diretta conseguenza della crescente consapevolezza, iniziata negli anni Settanta, della fragilità dell’ecosistema terrestre. Riecheggia le parole di Saint Exupéry, deceduto nel 1944: “non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli”. L’agricoltura sostenibile può essere descritta allo stesso modo, basata su tre pilastri.
Definizione di agricoltura sostenibile
La definizione di agricoltura sostenibile non è scolpita nella pietra e viene descritta in vari modi. Tuttavia, un modello in tre parti appare in modo abbastanza costante ed è presente nella seguente definizione. Secondo la FAO (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura),
"per essere sostenibile, l’agricoltura deve soddisfare le esigenze delle generazioni presenti e future:
- Garantendo al contempo la redditività
- Salvaguardando al contempo la salute dell’ambiente
- Garantendo al contempo l’equità sociale ed economica
Un’alimentazione e un’agricoltura sostenibili contribuiscono ai quattro pilastri della sicurezza alimentare - disponibilità, accesso, uso e stabilità - e coprono le tre dimensioni della sostenibilità, ovvero ambientale, sociale ed economica.
Questa definizione rispecchia i principi dello sviluppo sostenibile. Lo scopo è quello di produrre rispettando i limiti ecologici, economici e sociali senza cui non sarebbe possibile una produzione a lungo termine.
Lo sviluppo sostenibile - e, di conseguenza, l’agricoltura sostenibile - si basa su tre pilastri: ambientale, sociale ed economico.
Che cos’è un’azienda agricola sostenibile?
Un’azienda agricola sostenibile si basa sulle scelte degli agricoltori in termini di attività e metodi produttivi, oltre che sulla partecipazione allo sviluppo del territorio, che include la tutela delle persone e dell’ambiente. Secondo l’indice IDEA (dal francese “Indicateurs de Durabilité des Exploitations Agricoles”, indicatori di sostenibilità delle aziende agricole), le aziende agricole sostenibili si attengono a cinque caratteristiche fondamentali: integrazione locale, capacità di produrre beni e servizi in modo autonomo partendo dalle proprie risorse, capacità di essere produttive nel tempo, resilienza alle avversità e responsabilità generale.
Secondo Zahm et al. (2015), un’azienda agricola sostenibile è un’azienda autosufficiente, vivibile, trasferibile e riproducibile, che ha un approccio socialmente responsabile allo sviluppo.
Si tratta di una visione globale della sostenibilità delle aziende agricole che non riguarda soltanto le unità produttive, ma anche l’impatto economico, ambientale e sociale complessivo di un intero settore.
Fonte:
Zahm, F., et al. (2015). Evaluating sustainability of farms: introducing a new conceptual framework based on three dimensions and five key properties relating to the sustainability of agriculture.