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Cereali: le varietà del futuro

I cereali rappresentano una parte molto importante dell'agricoltura italiana. L'ammodernamento delle tecniche di coltivazione può portare a riduzioni dei costi di produzione e a un impatto positivo sul bilancio economico delle colture.

I cereali rappresentano una parte molto importante dell'agricoltura italiana. La superficie italiana destinata a cereali (32% della superficie agraria utile), pur rappresentando un terzo della Sau, è superiore a 4 milioni di ettari. Tuttavia, si tratta di un comparto non privo di difficoltà, a causa delle variazioni poco prevedibili dei prezzi, legati oltre alle regole della domanda e dell’offerta, anche alle politiche Pac.
A fronte di tutto ciò il conseguimento di elevati livelli produttivi rappresenta una prerogativa imprescindibile per la redditività dei cereali, la cui resa è sempre più legata all’attenzione alla tecnica e all’innovazione dei processi. 

Una delle soluzioni che porta un miglioramento al bilancio della coltura è l’agricoltura di precisione: i cereali sono colture su cui l’applicazione di tecnologie di precisione beneficia di metodologie operative ormai assodate (guida automatica con sistema centimetrico, distribuzione sementi e fertilizzanti a rateo variabile, mappature produttive, sistemi di supporto alle decisioni) con effetti positivi sui ricavi e sui costi di produzione.

Parallelamente, anche l’ammodernamento delle tecniche di coltivazione, con l’adozione di minima lavorazione o semina su sodo, può portare a significative riduzioni dei costi di produzione e impattare positivamente sul bilancio economico delle colture. Ovviamente i risultati più interessanti si ottengono dalla sinergia tra l’agricoltura di precisione e le tecniche di minima lavorazione/semina su sodo.

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Anche la genetica offre un importante contributo alla produttività: da sempre gli incroci tra varietà selezionate hanno migliorato le caratteristiche dei frumenti, aumentandone le rese e la resistenza a climi aridi o a patogeni in continua evoluzione.

Ai metodi di breeding tradizionali si aggiunge ora il nuovo strumento di “Genome Editing”, che permette di introdurre cambiamenti mirati nei genomi di frumento, orzo e riso modificando anche solo una base nel DNA. Sembra un cambiamento irrisorio, ma, se si conosce la funzione dei geni, si sa che un piccolo cambiamento a livello di sequenza genica può indurre modifiche eclatanti a livello funzionale.

Grano

Il lavoro permetterà lo sviluppo di varietà resistenti a stress ambientali multipli e che mostrino una resistenza durevole ai patogeni fungini, ma anche di migliorare l’aspetto qualitativo delle produzioni, ad esempio modificando i geni delle gliadine (le proteine che attivano la risposta autoimmune negli individui affetti dal morbo celiaco) nel frumento tenero. Con queste linee sarà quindi possibile ottenere una farina meglio tollerata dalle persone affette da celiachia. Del resto, oltre al miglioramento delle rese una ulteriore strada, e forse la più decisiva, per migliorare la redditività della cerealicoltura è quella di orientarsi alla distintività, alla qualità e alle filiere tracciate e organizzate.

La distintività consente oggi e consentirà sempre più di premiare gli agricoltori che scelgono di produrre per una filiera destinata a un prodotto finale, con una distintività di “marchio” e/o di “marca” per produrre i nostri prodotti certificati di qualità. Ampliare l’offerta di mercato con varietà selezionate in base a caratteristiche salutistiche e nutrizionali, caratterizzati da elevate concentrazioni di composti bioattivi e in grado di sviluppare una filiera per la produzione di pane di qualità che coinvolga produttori, trasformatori e consumatori.

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