
Il concetto di agricoltura rigenerativa sta guadagnando popolarità negli ultimi anni. Presenta numerosi benefici per la salute dei terreni, delle popolazioni e degli ecosistemi in generale. Il suo contributo alle problematiche globali è sempre più riconosciuto. Si tratta inoltre di una forma di agricoltura che porta con sé nuove pratiche agricole, che possono richiedere tempo per essere adottate.
Salute del suolo: concentrarsi sulla rigenerazione
biodiversità, nonché dell’inquinamento delle acque. L’agricoltura rigenerativa può migliorare la struttura e la fertilità del suolo. Inoltre, aumenta la capacità di ritenzione idrica del terreno rispetto ai sistemi tradizionali. Per di più, oltre a promuovere la copertura vegetale e a limitare la lavorazione del terreno, l’agricoltura rigenerativa rappresenta una grande opportunità per combattere l’erosione del suolo.
Combattere i cambiamenti climatici fissando il carbonio nel suolo
Le Nazioni Unite hanno stimato che un aumento dello 0,4% del carbonio fissato nel suolo potrebbe compensare l’aumento annuale dei gas serra, come la CO2. Le pratiche dell’agricoltura di conservazione del suolo, su cui si basa l’agricoltura rigenerativa, possono catturare il 20% in più di carbonio rispetto a un sistema convenzionale. È quindi ragionevole pensare che l’agricoltura rigenerativa - e la sua capacità di trattenere il carbonio - possa essere una delle soluzioni chiave per limitare il riscaldamento globale.
L’agricoltura rigenerativa può preservare la biodiversità a livello mondiale
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 2019, nel mondo è in pericolo 1 milione di specie (su 8 milioni). La perdita di biodiversità è generata, principalmente, dalle attività umane. I cambiamenti nell’uso del suolo, l’inquinamento e i cambiamenti climatici ne sono le cause. Eppure la biodiversità è fondamentale per la nostra stessa esistenza. Le pratiche agricole rigenerative mirano a ripristinare la biodiversità. Il loro contributo è prezioso per aiutare a sostenere gli obiettivi politici dell’Unione Europea: ripristinare almeno il 30% delle aree marine e terrestri dell’UE e lasciare intatto il 10% degli oceani e delle terre dell’UE, in particolare nelle aree ricche di carbonio. Le pratiche agricole rigenerative che potrebbero migliorare la situazione includono la riduzione degli apporti chimici, delle pratiche di lavorazione intensiva del terreno e delle monocolture e la realizzazione di prati o cover-crop intermedie, dell’uso di specie genetiche resistenti e di rotazioni lunghe ecc…
Implementare politiche di sostegno all’agricoltura rigenerativa
L’agricoltura rigenerativa è un sistema complesso da implementare. È necessario avere una visione globale dell’azienda agricola. Una delle sfide principali è l’implementazione di politiche che permettano di raggiungere questi obiettivi ambiziosi. Sorgono varie problematiche:
- La necessità di integrare il bestiame nelle aziende agricole basate esclusivamente sulle colture rappresenta una vera e propria sfida per gli agricoltori che hanno specializzato la loro produzione agricola nel corso degli anni; per l’adeguamento di tali aziende agricole sono necessari investimenti ingenti
- Allo stesso modo, è necessaria una ricerca di mercato per le nuove produzioni in termini di rotazioni lunghe, allevamenti e settori specializzati di colture arative
- È necessaria una riflessione collettiva e individuale, come pure una formazione adeguata
- Le aziende agricole devono affrontare una transizione complicata, con rendimenti e redditività potenzialmente inferiori, di conseguenza sarà necessaria un’assistenza economica che le sostenga.
Fonti:
- https://www.tikehaucapital.com/~/media/Files/T/Tikehau-Capital-V2/documents/news-and-views/en/2023/understanding-regenerative-agriculture-def.pdf
- https://www.europarl.europa.eu/topics/en/article/20200109STO69929/biodiversity-loss-what-is-causing-it-and-why-is-it-a-concern